Turri, Organizzazione territoriale

In conclusione, si può notare quanto sia interessante per l'uomo d'oggi conoscere le originarie motivazioni dell'organizzazione territoriale che sta alla base di quella d'oggi e quindi del vivere attuale. Ciò lo si può comprendere sulla base di due ordini di considerazioni. La prima riguarda la consapevolezza di come i territori che sono all'origine della nostra identità locale possono essere ricostruiti attraverso le testimonianze rimaste e che perciò stesso vanno sacralizzati (in senso culturale); la seconda, che discende dalla prima, ci aiuta a discernere nei complessi, ibridi paesaggi d'oggi ciò che è elemento funzionale e ciò che è elemento memoriale, e quindi il diverso rapporto delle popolazioni d'oggi con luoghi e monumenti che formano il tessuto storico dei loro territori. Infine la conoscenza storica dei processi territoriali ci aiuta a organizzare su basi consapevoli il nostro rapporto attuale con il paesaggio, sia attraverso la valorizzazione delle testimonianze memoriali (con la creazione di musei, percorsi museali, ecomusei, iniziative culturali diverse) della nostra identità locale, sia imparando a pianificare, sulla base di ciò che esiste sul territorio, le nuove organizzazioni richieste dal mutare continuo dei modi di vita. Il paesaggio vive e muta di continuo, ma è giusto che continui a vivere e a modificarsi nel rispetto di una continuità che ha avuto il suo atto originario in quelle azioni che la ricerca storico-territoriale è riuscita a mettere in luce.

Turri, Eugenio. Il paesaggio degli uomini la natura, la cultura, la storia. Bologna: Zanichelli, 2003.

Darnton, Comunicazione elettronica

L'esplosione delle modalità di comunicazione elettroniche è altrettanto rivoluzionaria dell'invenzione della stampa a caratteri mobili, e noi abbiamo altrettante difficoltà ad assimilarla di quante ne ebbero i lettori del Quattrocento, quando si trovarono di fronte ai testi a stampa. Ecco, per esempio, che cosa scriveva Niccolò Perotti, un erudito umanista italiano, a Francesco Guarnerio nel 1471, meno di vent'anni dopo l'invenzione di Gutenberg: "Negli ultimi tempi, mio caro Francesco, mi sono spesso congratulato con letà nostra, quasi avessimo ottenuto proprio ora un dono grande, invero divino, con il nuovo tipo di scrittura di recente giuntoci dalla Germania. Vedevo infatti che un uomo solo poteva stampare in un mese ciò che parecchi amanuensi a stento avrebbero potuto portare a termine in un anno... Questo mi induceva a sperare che entro breve tempo avremmo avuto una tale quantità di libri, che non sarebbe rimasta una sola opera che non ci si potesse procurare per scarsità o mancanza di mezzi... Ora tuttavia - o fallacia dei pensieri umani! - vedo che le cose sono andate ben diversamente da come speravo. Infatti, adesso che chiunque è libero di stampare ciò che gli aggrada, sovente gli uomini trascurano l'eccellenza, per scrivere, a puro fine di divertimento, ciò che meglio sarebbe dimenticare, anzi cancellare da tutti i libri. E anche quando scrivono cose degne, le stravolgono e corrompono al punto che sarebbe di gran lunga preferibile fare a meno di tali libri, anziché spedirli in migliaia di copie in tutte le provincie del mondo, col rischio, ahimè, di diffondere un così gran numero di menzogne".

Darnton, Robert. 2011. Il Futuro del libro. Saggi. Nuova Serie 67. Milano: Adelphi.

Weinberger, Merce standardizzata

Ora che l'informazione viene trasformata in una merce standardizzata, ha più valore se viene lasciata libera nel disordine. Per esempio, le compagnie aeree ottengono risultati migliori quando la programmazione dei loro voli e le informazioni sui prezzi vengono messe a disposizione di siti di viaggio come Expedia, Travelocity e Orbitz. Il valore delle informazioni viene ulteriormente a crescere quando gli innovatori possono combinarle con altri dati, inserirle nelle mappe, fonderle con i risultati delle ricerche ecologiche e inquadrarle sullo sfondo delle tendenze economiche globali.

Weinberger, David. Elogio del disordine. Le regole del nuovo mondo digitale. Milano: BUR Next, 2010.