Caparrós, Tradizione, purezza, autenticità

Io non sono a favore di lasciare a oltranza le terre in mano agli antichi abitanti. Tanto per cominciare, l'idea che aver passato secoli in un posto ti dia il diritto di passare altri secoli nello stesso posto è molto discutibile: secondo quella stessa idea, il re dell'Arabia ha diritto di esserlo perché i suoi antenati lo sono stati per molto tempo. O altrimenti: è un'idea conservatrice, storicamente ecololó che vale la pena di discutere.
Non credo nemmeno alla teoria secondo cui bisogna preservare le culture a ogni costo. Le culture si evolvono, cambiano. Abbiamo fatto sforzi improbi per lasciarci alle spalle la cultura occidentale e cristiana che predicava che il sesso era peccato e che divertirsi era un miracolo e chi diceva porcodio bruciava per sempre tra le fiamme sempiterne; e non sarebbe nemmeno bello rammaricarci per l'irreparabile perdita dello schiavismo nei nostri paesi negli ultimi duecento anni. E invece diventiamo paternalistici e proclamiamo che bisogna 'preservare' le culture che funzionavano in altri tempi, in altre condizioni.
Perché ci ostiniamo a sostenere che ci sono società 'tradizionali' che dovrebbero conservare per sempre il loro modo di vita, e che è 'progressista' aiutarli a continuare a vivere come i loro antenati? Sarà perché noi moderni continuiamo a usare crinoline e ghette, a sposare solo vergini, a viaggiare a cavallo brandendo la sciabola, a scrivere parole come queste con una piuma d'oca, a inchinarci davanti al nostro re, a illuminarci con la lanterna a olio che regge, timoroso, quel negretto?
La tradizione, la purezza, l'autenticità. È quell'idea conservatrice di congelare l'evoluzione in un punto passato: quell'idea che la sinistra condivide così bene con la destra, pur applicandola a oggetti diversi.

Caparrós, Martín. La fame. Einaudi, 2015.

Bonzanigo, Attitudine alberghiera dei ticinesi

Il popolo ticinese, intelligentissimo e attivo, dotato di uno straordinario spirito di adattamento, a nessuno secondo per capacità lavorativa e produttiva, possiede tutti i requisiti per riescire egregiamente in quest'attività. A conferma facciamo seguire alcuni esempi di nostri compaesani che nella seconda metà del secolo scorso emigrarono dalle nostre terre (...).
I Fratelli Gatti, di Dongio, i quali, dopo essere stati proprietari e direttori di un eleganete e grande ristorante e di due teatri a Londra, entrarono nella vita pubblica e politica della grande metropoli, occupandovi posti eminenti.
I Fratelli Monico, pure originari di Dongio, i cui eredi sono tuttora proprietari di uno dei più lussuosi ed aristocratici ristoranti londinesi.
I Fratelli Gianella, anche di Dongio, fondatori e direttori dei notissimi alberghi Bellevue a Cadenabbia e Angleterre (attualmente Grand Hôtel d'Este) a Cernobbio, sul lago di Como.
I Fratelli Delmonico, di Mairengo, che nella prima metà del secolo scorso ebbero viva rinomanza quali direttori di una delle più note trattorie di Parigi; passarono in seguito a New-York, dove crearono uno dei primi ristoranti lussuosi del nuovo mondo, formandosi così una ingente sostanza.
Pietro Gianella, di Dalpe, comproprietario e direttore del sontuoso Hôtel Vittoria a Menaggio.
Carlo Guindani, di Lugano, proprietario e direttore dell'Imperial Palace Hôtel a Santa Margherita Ligure.
I Fratelli Gioachimo e Alfredo Bullo, di Faido, direttore amministratore dell'Hôtel Bellevue e Cadenabbia il primo, fondatore e Comproprietario dell'Hôtel Victoria a Menaggio il secondo.
Pedrini, di Faido, pure comproprietario e direttore di un elegante albergo a Mentone.
Somazzi, di Lugano, conduce attivamente un albergo pure a Mentone.
Magoria, di Locarno, direttore dell'Hôtel Mirabeau a Parigi.
Francesco Ferrari, di Ludiano, che tiene uno stabilimento alberghiero in Glasgow.
Caprioli, di Biasca, idem a Bruxelles.
Antonioli, di Lottigna, già presidente dell'Associazione degli Albergatori di Bruxelles e delegato degli Albergatori del Belgio al Congresso Internazionale Alberghiero di Chicago.
E la serie potrebbe continuare lungamente.

Bonzanigo, Piero. Il movimento turistico del cantone Ticino: studiato dal punto di vista del suo avvenire ed in relazione con l'economia generale del cantone. Tesi scecone commNeuchâtel: ASalvioni, 1935.

McLuhan, Sgradevoli verità

I modi attuali con cui è divulgata la scienza incoraggiano le persone a evitare molte sgradevoli verità, per poi doverle affrontare all'improvviso nella vita pratica.

McLuhan, Marshall. Aforismi e profezie. Roma: Armando, 2011.

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