Quando un'esigenza prende piede nella comunità artistica, è compito dell'Amministrazione pubblica trovare soluzioni concrete. Questo principio ha dato il via al processo di analisi sul tema delle condizioni di lavoro di artiste e artisti condotto dalla Divisione della cultura e degli studi universitari, in collaborazione con l'Ufficio dell'analisi e del patrimonio culturale digitale.
Cultural Observatories emerged in the late 1980s, gaining prominence over the last two decades. Initially inspired by Grenoble's Observatoire des politiques culturelles (1989) and Strasbourg's Observatoire européen de l'audiovisuel (1992), these observatories now number more than 100 across four continents, with a significant concentration in Europe. They vary in scope and focus, reflecting the diversity of cultural landscapes.
Capita ancora di sentire o di leggere che la cultura è per pochi, che si tratta di un settore distante, impersonale, elitista. Ma è una percezione profondamente errata: tutti, in un modo o nell'altro, consumano e partecipano a pratiche culturali: chi al cinema, chi ballando, chi leggendo, andando a teatro, visitando un museo, partecipando a un evento.
Nei dintorni di Hepburn Springs in Australia, è ancora possibile imbattersi nel retaggio materiale e immateriale legato al fenomeno migratorio tanto intenso sul finire del XIX secolo. Tra le tante comunità di stranieri che vi hanno contribuito, anche quella dei ticinesi in cerca di una sorte migliore.
Per iniziare la serie dedicata ai patrimoni culturali ticinesi disseminati nel cybermondo, una passeggiata nella Lugano d’inizio Novecento si presta bene. Il fotografo russo Sergey Mikhaylovich Prokudin-Gorsky ci offre alcuni panorami e scorci di una Città, ritratta a colori, molto diversa da come si presenta oggi. Ma dove sono archiviate queste immagini? A Bellinzona? O a San Pietroburgo?
In un mondo in rapida evoluzione, dove i confini della tecnologia si fanno sempre più intangibili e sfidanti, le metropoli stanno attraversando una metamorfosi per certi versi ancora poco visibile. Questa trasformazione non è limitata alle infrastrutture che vediamo e sfruttiamo, ma permea ogni aspetto della vita urbana, dando vita a nuove narrative di inclusione, sostenibilità e connettività. Tenendo in considerazione le tendenze di questi ultimi decenni, come potrebbe configurarsi la città di domani?
Il mondo cambia, lo ha sempre fatto, con o senza gli interventi antropici. La novità di questi ultimi anni sta nella frequenza, nell’intensità, in quei cosiddetti balzi – o cambiamenti dirompenti – che trasformano il tessuto socio-economico ad un ritmo sempre più serrato. A volte sono causati da tecnologie rivoluzionarie, a volte sono il risultato di una maturazione progressiva, che non attira l’attenzione dell’opinione pubblica fino al punto in cui queste diventano troppo rilevanti per passare inosservate. L'intelligenza artificiale (IA) è probabilmente uno di questi ultimi casi. Ignorata per alcuni decenni, oggi ha maturato il potenziale necessario per manifestare impatti significativi e crescenti sulle comunità umane negli anni a venire.
Les villes sont des destinations touristiques importantes, attirant des dizaines de millions de visitateurs chaque année. Paris, avec une dizaine de millions de touristes chaque année, est de loin le premier pôle touristique européen, New York est la grande porte d’entrée des touristes arrivant aux Etats-Unis. Les flux sont importants et étalés sur une grande partie de l’année, fait qui distingue le tourisme urbain des autres formes de tourisme et qui se traduit par un rôle économique important. Ce rôle influence souvent la politique d’aménagement des villes, notamment par la mise en valeur du patrimoine architectural.