Territori di parole: fascicolo introduttivo

Territori di parole: fascicolo introduttivo

Nei suoi oltre due secoli di storia, e anche in anni difficili come quelli della Seconda Guerra Mondiale, il Cantone Ticino ha dato i natali a e ha ospitato decine di letterati, scrittori e poeti, i quali non hanno mancato di descriverne le diverse realtà: da quella delle valli più povere, interessate dall’emigrazione e dipinte nelle pagine di Plinio Martini, a quella di respiro più internazionale di Hemingway che approda sulle coste del Lago Maggiore.

Da questa semplice constatazione è nato, nel 2019, il progetto di Guida letteraria della Svizzera italiana. La Guida rileva e indaga un patrimonio culturale, quello letterario, che articola rapporti complessi e non lineari con il territorio. Inizialmente l’iniziativa focalizzava l’attenzione sulla trasposizione cartografica di quanto raccolto, ma ha progressivamente ampliato il proprio campo d’interesse elaborando degli strumenti di mediazione volti a facilitare l’accesso a questo patrimonio e a esaltarne la stratificazione letteraria, storica e geografica sul territorio.

Per assicurare una copertura uniforme del comprensorio preso in esame, il perimetro letterario considerato nella raccolta è piuttosto esteso. Nella sua accezione comune, la letteratura è spesso riferita alle opere di grandi autori, testi che hanno lasciato un segno indelebile nella cultura di un territorio e di una lingua. L’adozione di questo criterio di selezione avrebbe limitato la scelta a quegli autori in grado di assurgere a notorietà sovra-regionale. Ma il fulcro del lavoro della Guida riguarda anche autori minori che costituiscono un patrimonio letterario sommerso, poco conosciuto e sedimentato nel territorio.

La raccolta comprende quindi non solo le parole dei grandi della letteratura, ma anche le voci “minori”, a volte frutto di un approccio dilettantesco, in grado comunque di far affiorare elementi personali e ricchi di coinvolgimento che solo uno scrittore immerso nel proprio contesto è in grado di raggiungere.

La Guida focalizza la propria attenzione su due spazi distinti e complementari: lo spazio nella letteratura – la raffigurazione di luoghi nei testi -  e la letteratura nello spazio – elementi distribuiti sul territorio, come ad esempio targhe commemorative, tombe, case natale, vie intitolate per citarne alcuni. Non vuole essere un’antologia e non ha velleità di compiutezza: l’idea è di lanciare e favorire un processo d’appropriazione, di stimolare nuovi sguardi sul territorio e di riscoprire opere che nel tempo sono andate dimenticate.

L’indagine sul campo si affida anche alla comunità di lettori-segnalatori che, con la loro partecipazione assicurano una corretta rappresentazione di tutte le aree geografiche e dei generi letterari d’interesse. Un approccio partecipativo coerente con il concetto di patrimonio che – riprendendo il motto dell’anno svizzero ed europeo del patrimonio 2018 – è di tutti. Tutti sono invitati a collaborare e ad alimentare una raccolta in divenire, una dinamica che converge verso nuove forme d'appropriazione dei patrimoni letterari.

Valorizzare questa risorsa, cercando di attivare nuovi canali per conoscerla e apprezzarla è un processo che ha valenza culturale e impatti trasversali a livello identitario, sociale ed economico. La guida non è un prodotto, ma un servizio condiviso; non è un punto finale, ma una parentesi all’interno della quale suggerisce e propone nuovi sguardi sul territorio e sui suoi valori, diversi e stratificati.

Roland Hochstrasser, Capo Ufficio dell’analisi e del patrimonio culturale digitale

 

Le mappe, considerate spesso una semplice traslazione della realtà fisica, sono uno strumento di comunicazione ben più complesso e articolato di quanto potrebbe suggerirci una riflessione poco accorta.

In fondo potremmo esserne consapevoli in considerazione dell’importanza assunta da questo tipo di rappresentazione nel corso degli ultimi anni: una crescita costante che è andata di pari passo alla

generalizzazione degli smartphone e di altri dispositivi mobili. Le mappe, grazie a questi supporti, ci accompagnano costantemente, mentre viaggiamo in treno o in automobile, mentre passeggiamo, leggiamo

i quotidiani o visitiamo un museo. Tutto sembra avere una sua collocazione spaziale con un corollario di coordinate X e Y. L’accelerazione della mobilità, l’affermarsi della geografia funzionale su quella politica, la crescita sostenuta dei flussi fisici e virtuali che ci circondano quotidianamente hanno intaccato il nostro senso dello spazio, rivelando il sostanziale dinamismo del territorio e influenzandone notevolmente la nostra percezione. In un’epoca di spazi standardizzati e poco sedimentati, diventa importante saper valorizzare l’eredità intrinsecamente legata ai luoghi letterari e alle relazioni complesse che si costruiscono attorno ad essi. In contrapposizione ai non luoghi, le località con una stratificazione culturale sono un valore aggiunto non solo per il turista, ma anche per i residenti e per la loro identità regionale, tanto più importante se contestualizzata nell’affermarsi del concetto di Ticino Città Regione.

Territori di parole: i fascicoli della Guida letteraria della Svizzera italiana. Fascicolo introduttivo
di Roland Hochstrasser. Osservatorio culturale del Cantone Ticino, 2021.

www.ti.ch/oc 

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