#culturainticino2020: Vicini ma distanti

#culturainticino2020: Vicini ma distanti

Come consuetudine, anche quest’anno l’Osservatorio culturale del Cantone Ticino (OC) propone una breve panoramica delle principali tendenze in atto nel settore culturale. Nel testo che segue affiora inevitabilmente l’impatto del COVID-19 e delle misure adottate per contenerne la diffusione.

In questo contesto il compito delle collaboratrici e dei collaboratori dell’Osservatorio è stato particolarmente ostico. L’obiettivo è infatti quello di delineare un panorama che non sia limitato al rilevamento dell’ovvio, ma che faccia emergere gli elementi strutturanti e le dinamiche che si intravedono tra i dati, per fornire argomenti e spunti a chi vive e lavora di e con la cultura e per consolidare nuove progettualità. Un lavoro di descrizione statistica e di analisi che si declina su diversi anni di riferimento, a partire dai dati che vengono forniti dall’Ufficio federale di statistica (UST) o da altre fonti primarie e secondarie, via via indicate nel testo. I capitoli riprendono una struttura consolidata e presentano una breve analisi seguita da figure e tabelle esplicative.

Nel 2020 le pratiche culturali hanno convissuto con misure sanitarie che hanno condizionato fortemente il loro impatto: il distanziamento sociale e la limitazione degli assembramenti hanno portato al quasi annullamento degli eventi in presenza e stimolato nel contempo lo sviluppo esponenziale di proposte alternative perlopiù articolate tramite i canali digitali. Nel settore musicale, ad esempio, l’Orchestra della Svizzera italiana ha eseguito concerti fruibili attraverso piattaforme di streaming; in ambito artistico, il Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI) ha attivato le visite virtuali; o ancora i grandi eventi come il Locarno Film Festival hanno reimpostato integralmente la loro offerta, nella fattispecie con l’introduzione di un’edizione speciale intitolata “Locarno 2020 - For the Future of Films”.

Queste iniziative si sono concretizzate anche grazie alla continuità del finanziamento ordinario e all’introduzione di supporti economici straordinari, in particolare l’Ordinanza per attenuare l’impatto economico del coronavirus nel settore della cultura (Ordinanza COVID cultura) emanata dalla Confederazione il 20 marzo 2020. Proprio su questo fronte è importante sottolineare che la filiera culturale, particolarmente esposta alle conseguenze delle misure di contenimento, ha potuto appoggiarsi a un canale sussidiario rispetto a quello realizzato per il mondo economico, a dimostrazione della sua importanza.

Sui canali digitali gli operatori hanno cercato di alimentare le relazioni con il loro pubblico e di farsi conoscere da nuove categorie d’utenza, di reimpostare e rivedere il proprio posizionamento. Nuove esperienze che in alcuni casi supporteranno le pratiche tradizionali anche in futuro, in altri saranno relegate a esercizi laboratoriali. In generale - è palese - il digitale non è stato in grado di sostituirsi all’esperienza vissuta, a riprova che le attività culturali sono un fenomeno molto più articolato e complesso di quello che ci si potrebbe aspettare di primo acchito. La cultura non è solo vedere o ascoltare. È questo e molto altro: sono gli scambi, la condivisione, le relazioni e la vicinanza.

 

Roland Hochstrasser, Capo Ufficio dell’analisi e del patrimonio culturale digitale

Rapporto statistico sul settore culturale nel Cantone Ticino. Anno di riferimento: 2020
A cura dell'Osservatorio culturale del Cantone Ticino, 2021.

www.ti.ch/oc