Nei dintorni di Hepburn Springs in Australia, è ancora possibile imbattersi nel retaggio materiale e immateriale legato al fenomeno migratorio tanto intenso sul finire del XIX secolo. Tra le tante comunità di stranieri che vi hanno contribuito, anche quella dei ticinesi in cerca di una sorte migliore.
Se dovessi chiedere a uno dei miei figli di pensare a una destinazione esotica e lontana, quasi certamente la risposta sarebbe l’Australia. Se questo continente ci pare distante oggi, possiamo solo immaginare come lo percepivano i tanti ticinesi che in passato decisero di emigrare. Sulla Gazzetta Ticinese del 20 dicembre 1854 un annuncio pubblicitario cerca potenziali emigranti: “Emigrazione nell’Australia, paese delle miniere d’oro, delle lane e de’ vigneti”. Il viaggio richiede, secondo quanto si legge nel testo, 80-90 giorni. Nei volumi curati dallo storico Giorgio Cheda L’emigrazione ticinese in Australia, leggo che in realtà la traversata, tutt’altro che romantica e piacevole, poteva durare ben di più, soprattutto per le navi in partenza da Amburgo e Anversa (110-170 giorni).
A metà del XIX i cercatori d’oro ticinesi si trasferirono in diverse località di Vittoria in cerca di sistemazioni più sicure. Tra queste, la regione di Daylesford e in particolare Hepburn. Ancora oggi, in quest’area, il retaggio dei migranti ticinesi, e non solo, sopravvive. Ne sono un esempio la festa che si tiene annualmente a Hepburn, la Swiss Italian Festa, o ancora il colore delle divise dell’Hepburn Springs rugby club, blu e rosse come la bandiera ticinese.
Ma le testimonianze sono anche nell’architettura: nei dintorni di Yandoit è possibile trovare costruzioni edificate con tecniche usate nei paesi d’origine. Una di queste è posta sotto tutela statale: si tratta della fattoria costruita da Carlo Gervasoni nel 1859-1860, un complesso di edifici vernacolari realizzati per sostenere attività agricole e vitivinicole, cadute in rovina a partire dagli anni Venti del Novecento.
Di particolare rilevanza l’iniziativa di Severino Guscetti, già granconsigliere tra il 1848 e il 1851 e successivamente Consigliere di Stato, che permise di salvaguardare le acque minerali di Hepburn Springs, diventate successivamente una delle principali attrazioni turistiche della regione. Nel dicembre del 1864 promosse un incontro con altri emigranti ticinesi e italiani, i quali inoltrarono una richiesta al governo locale per preservare la fonte dalla progressiva espansione delle prospezioni minerarie e porla sotto tutela dello stato. Grazie alla loro lungimiranza, oggi, la Hepburn Mineral Springs Reserve comprende un edificio storico, le fonti minerali e un parco di 30 ettari. La riserva ha tre fonti principali, Soda, Sulphur e… Locarno, nome ripreso da una fattoria nei dintorni. Malgrado l’esotismo e la distanza geografica anche l’Australia sembra culturalmente un po’ più vicina.
Foto: Locarno Spring, Hepburn Springs, State Library Victoria, www.slv.vic.gov.au