Brunvand, Leggende metropolitane

Brunvand, Leggende metropolitane

Può a prima vista apparire improbabile che si continuino a creare leggende - e addirittura leggende metropolitane - in un’epoca di alfabetizzazione diffusa, di rapide comunicazioni di massa, di viaggi frequenti. Mentre i nostri antenati pionieri dovevano forse basarsi sulle tradizioni orali per trasmettere notizie riguardo al mutare degli eventi o ai pericoli della frontiera, di certo noi non abbiamo più bisogno di semplici resoconti “popolari” di quello che accade, con tutta la loro tendenza a distorgere i fatti. Basta però un momento di riflessione per ricordarci quante storie, quante voci — strane, affascinanti, ma prive di qualsiasi verifica — giungano di continuo alle nostre orecchie: assassini e pazzi in libertà, esperienze personali drammatiche o divertenti, prodotti di fabbrica poco sicuri, e molti altri misteri senza risposta della vita quotidiana. A volte ci ritroviamo di fronte a differenti versioni orali di queste storie e occasionalmente ci può capitare di leggere articoli su fatti di questo tipo su giornali o riviste; ma di rado troviamo, o cerchiamo, una documentazione attendibile. La mancanza di una possibile verifica non attenua minimamente il fascino che le leggende metropolitane esercitano su di noi. Le gustiamo semplicemente in quanto storie e tendiamo a dar loro ascolto almeno in parte come a racconti degni di fiducia. Le leggende che noi raccontiamo, come tutto quello che fa parte del folklore, riflettono molte delle speranze, delle paure e delle angosce del nostro tempo.

Jan Harold Brunvand. 1988. Leggende metropolitane: storie improbabili raccontate come vere. Riscontri Costa & Nolan 10. Genova Costa & Nolan.