Darnton, Comunicazione elettronica

Darnton, Comunicazione elettronica

L'esplosione delle modalità di comunicazione elettroniche è altrettanto rivoluzionaria dell'invenzione della stampa a caratteri mobili, e noi abbiamo altrettante difficoltà ad assimilarla di quante ne ebbero i lettori del Quattrocento, quando si trovarono di fronte ai testi a stampa. Ecco, per esempio, che cosa scriveva Niccolò Perotti, un erudito umanista italiano, a Francesco Guarnerio nel 1471, meno di vent'anni dopo l'invenzione di Gutenberg: "Negli ultimi tempi, mio caro Francesco, mi sono spesso congratulato con letà nostra, quasi avessimo ottenuto proprio ora un dono grande, invero divino, con il nuovo tipo di scrittura di recente giuntoci dalla Germania. Vedevo infatti che un uomo solo poteva stampare in un mese ciò che parecchi amanuensi a stento avrebbero potuto portare a termine in un anno... Questo mi induceva a sperare che entro breve tempo avremmo avuto una tale quantità di libri, che non sarebbe rimasta una sola opera che non ci si potesse procurare per scarsità o mancanza di mezzi... Ora tuttavia - o fallacia dei pensieri umani! - vedo che le cose sono andate ben diversamente da come speravo. Infatti, adesso che chiunque è libero di stampare ciò che gli aggrada, sovente gli uomini trascurano l'eccellenza, per scrivere, a puro fine di divertimento, ciò che meglio sarebbe dimenticare, anzi cancellare da tutti i libri. E anche quando scrivono cose degne, le stravolgono e corrompono al punto che sarebbe di gran lunga preferibile fare a meno di tali libri, anziché spedirli in migliaia di copie in tutte le provincie del mondo, col rischio, ahimè, di diffondere un così gran numero di menzogne".

Darnton, Robert. 2011. Il Futuro del libro. Saggi. Nuova Serie 67. Milano: Adelphi.